Un commento sulla parità di genere dopo Sanremo 1023

No, non è un errore di battitura. Ho volutamente scritto 1023 invece di 2023.

Si è conclusa la settantatreesima edizione del Festival musicale più amato dagli italiani ed è il momento di tirare le somme. Tutti ne parlano: Amadeus ha fatto registrare le percentuali di share televisivo più alte dalla metà degli anni ‘90: 12.2 milioni di persone hanno visto la serata finale. Si parla degli abiti della Ferragni, delle rose prese a calci da Blanco, di un abito uguale tra cantante e prima violinista, delle canzoni che – salvo rare eccezioni – sembrano un’unica canzone lunga tre ore. Si commentano gli interventi degli ospiti, le opinioni politiche che sono state espresse da questi, i messaggi di uguaglianza, parità, elogio della diversità. È inutile negarlo: il Festival è specchio e vetrina del nostro Paese.

È per questo che, ancora una volta, mi rattrista e allo stesso tempo mi fa rabbia vedere che non è stato fatto il minimo sforzo per fare un passo avanti verso una conduzione più equa del Festival dal punto di vista della parità di genere. Non che mi aspettassi di meglio da un direttore artistico che, qualche anno fa, giustificò di aver scelto la fidanzata di Valentino Rossi come valletta di una delle serate perché «sa stare un passo indietro rispetto a un grande uomo».

Diamo un nome ai ruoli: le donne sul palco di Sanremo non sono co-conduttrici, sono vallette. Fanno parte dello sfondo, dell’allestimento del palco. Come prima cosa devono superare una difficile prova per accedere alla loro posizione, per avere l’onore di essere su quel palco: scendere la scalinata su tacchi vertiginosi scrutate scalino dopo scalino da gente che, comodamente seduta in poltrona, sghignazza al minimo tentennamento. Dopo aver letto nomi di cantanti, canzoni, parolieri e direttori d’orchestra sui cartoncini si sono guadagnate la possibilità di dire la loro, in preparati monologhi spesso molto simili tra loro, in cui esporranno quanto sia difficile la loro vita di donne. Se poi qualcuna riesce ad andare oltre la banalità, meglio spostare il monologo a orari consoni, tipo le 2 di notte.

Virginia Ciambriello, nel 2022, ha scritto un breve articolo su DataNinja per mostrare un po’ di numeri sulla presenza di uomini e donne nel Festival di Sanremo. Lo trovate qui: https://magazine.dataninja.it/2022/02/03/i-dati-raccontano-sanremo-e-un-palco-per-uomini.

Sommando direttori artistici, conduttori e co-conduttori di tutte le edizioni di Sanremo arriviamo a 186 persone. Di queste 109 sono donne, 75 uomini.

Oibò tutto bene allora! Anzi, di che ci lamentiamo, qua ci sono più donne che uomini!

Ricorda, vagamente, la situazione degli studenti e studentesse iscritti ai corsi di laurea. In arancione ci sono le donne, in blu i maschi. Se prendiamo, per esempio, “Scienze naturali, matematica e statistica”, gli uomini sono circa un terzo rispetto alle donne. Perché allora continuiamo a fare propaganda per far iscrivere più ragazze alle materie cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, Math)? Non potremmo piuttosto fare una campagna per sensibilizzare i maschi a iscriversi alle discipline umanistiche e artistiche, che sono solo il 26%?

Fonte: Bilancio di Genere dell’Ateneo Federico II 2021

Il problema è che i dati e i grafici non ci dicono sempre tutto. Torniamo a Sanremo e andiamo a fondo. Andiamo a vedere che ruoli hanno ricoperto le 109 donne e i 75 uomini. Mentalmente aggiornate il seguente grafico con quattro cerchietti piccoli nella sezione “co-conduttrici donne”. Nella sezione “direzione artistica” ingrandite un po’ la palla verde in alto a sinistra che corrisponde ad Amadeus, tenendo presente che a palle più grosse corrispondono più edizioni e fate lo stesso con le palle di Amadeus e Gianni Morandi nella sezione “conduttori”. Se andate sul sito da cui è tratto il grafico potete trovare quali siano.

Cosa ci dice tutto questo? Che le donne ci sono, sì, ma raramente nei ruoli di potere. Passano dal palco, per una puntata e via, l’onore di una notte. Le chiamiamo co-conduttrici, perché “valletta” è un po’ vintage e fa tv in bianco e nero.

E all’Università che succede? Succede che le donne, pur essendo in maggioranza fino al conseguimento del dottorato di ricerca, quando si inizia a entrare nel mondo vero del lavoro, quando si inizia la carriera, man mano spariscono. All’ultimo scalino non ci sono quasi più. Quello che vedete si chiama grafico a forbice. Vale per tutte le facoltà, vale per tutte le città, per tutti i Paesi. In alcuni casi la forbice è più aperta, in altri meno. In alcuni le donne non ci sono proprio. In Italia, nelle materie STEM si parte già un po’ svantaggiate (44.4% di donne vs 55.6% di uomini per rimanere sui dati della Federico II), ma è poca roba e non giustifica l’andamento successivo.

Fonte: Bilancio di Genere dell’Ateneo Federico II 2021

Risolvere i problemi della disparità di genere in ambito universitario è complesso. Passi in avanti si stanno facendo, ma la strada è ancora lunga e in salita: non ci sono soluzioni facili da mettere in pratica domani.

Per Sanremo, invece, basterebbe poco. Vedremo cosa succederà nel 2024.

PS. Se vi siete chiesti chi sia stata l’unica direttrice artistica del Festival si tratta di Carla Vistarini che, però, fu affiancata da ben due uomini nel difficile compito. Non sia mai avesse avuto la maggioranza. Era il 1951.

Rappresentazione “artistica” della parità di genere sul lavoro (in foto: Antonia, Gabriele, la sottoscritta)

FameLab 2017: Masterclass

Poco più di una settimana fa ero nel bel mezzo della Masterclass di FameLab a Perugia: un’esperienza incredibile che è andata ben oltre le mie aspettative.

Tutto era iniziato quando, incurante di essere nel ciclone chiamato “Consegna-della-tesi-di-dottorato”, ho deciso di partecipare a FameLab, un talent show in cui scienziati, ricercatori e studenti universitari si mettono in gioco con lo scopo di raccontare, in soli 3 minuti, un argomento scientifico.

Così, a Marzo, in 10 città italiane, si sono svolte le due prime manche, che hanno portato alla selezione di 20 finalisti, tra cui la sottoscritta, che si sfideranno il 12 Marzo a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, e per prepararsi a questo grande evento hanno partecipato a una Masterclass che si è svolta a Perugia dal 7 al 9 Aprile.

Sono partita per Perugia con un grande entusiasmo: partecipare alla Masterclass era il mio primo obiettivo e non vedevo l’ora di apprendere tecniche segrete su come migliorarmi. Lungo la strada, però, l’entusiasmo ha lasciato spazio all’ansia di conoscere i miei avversari, gli altri 19 concorrenti che avrei dovuto studiare attentamente. Così, quando giovedì sera ho iniziato a conoscerne alcuni li ho guardati in cagnesco. Sì, li ho guardati in cagnesco per 10 minuti circa: il tempo di ritrovarci seduti allo stesso tavolo a ridere e scherzare.

I tre giorni di Masterclass sono stati una tempesta di nozioni, esercizi, improvvisazione, consigli. Immersi nel sole e ospitati dal POST (Perugia Officina della Scienza e della Tecnologia), siamo diventati in poco tempo un gruppo affiatato il cui unico obiettivo era migliorare se stessi, grazie alla guida in particolar modo di Frank Burnet e Massimiliano Trevisan. Preziosissimi sono statianche i consigli di Leonardo Alfonsi, Mattia Crivellini e Irene Luzi.

Abbiamo parlato di perché e come comunicare la scienza e come costruire “ponti” tra tra gli esperti e i non esperti, ci siamo improvvisati attori e abbiamo cercato le (o la!) parole giuste per comunicare un messaggio. Le varie lezioni mi hanno aperto la mente e hanno rivoluzionato il mio modo di pensare la comunicazione. Devo ammettere che non pensavo avrei imparato così tanto, perché credevo che, nel corso degli anni, l’esperienza nelle situazioni più disparate, dalle conferenze nei pub agli eventi in piazza, e soprattutto l’attenta osservazione di comunicatori eccellenti, avessero già migliorato il mio modo di comunicare. Non sono che all’inizio invece: ho ancora tantissimo da imparare!

A suon di false presentazioni, giochi di specchi parlati, “Convergenzaa!!” e palline invisibili rosse, blu e gialle, i 19 avversari appena conosciuti si sono ben presto trasformati in 19 alleati, nuovi amici pronti a dare consigli e riceverli, compagni con cui crescere in vista di un evento che non non vivo più come una competizione uno contro l’altro, ma uno spettacolo in cui cercare di convincere la bellezza di 650 spettatori che la scienza è bella e varia.

Così, l’ultima sera, ci siamo ritrovati a cantare mano nella mano “Auld Lang Syne” , tipica canzone della tradizione scozzese in occasione di congedi, separazioni e strazianti addii, trasportati dal nostro ormai amato mentore Frank…

 

… per poi fare il nostro ingresso trionfale in Piazza IV Novembre, gremita di gente, zittendo tutti:

 

Ok, eravamo un po’ ubriachi (forse), ma… dite un po’, sembriamo mica 20 avversari?

FameLab 2017: abbiamo già vinto tutti!!

 

Se un giorno un giornalista sportivo…

Nel paese di Italianolandia ci sono due squadre di calcio: i Pallapappa e i Bombitondi. In una importante partita, i Pallapappa segnano 4 gol nel primo tempo e 1 nel secondo tempo, mentre i Bombitondi, evidentemente non in formissima, rimangono a zero. I 5 gol di vantaggio fanno sì che i Pallapappa vadano in serie A.

Il giorno dopo, su un quotidiano ad ampia tiratura nazionale, nella sezione sportiva una giornalista (donna) racconta la partita, scrivendo che i Pallapappa hanno segnato 1 gol nel secondo tempo, che sommato ai 4 gol del primo fa sì che che raggiungano l’importante traguardo della serie A. Poi però scrive anche che in tutto il campionato i Pallapappa hanno segnato solo un gol. Fa un po’ di confusione tra rigore e calcio d’angolo e infine correda il suo articolo con la foto della vittoria della Juventus, nota squadra di un altro continente.

Ora, voi tifosi che leggete questo articolo non vi sentireste rimescolare le budella e non vi lamentereste dell’incompetenza della giornalista, chiedendovi chi l’ha assunta (sarà stata sicuramente una raccomandata) e perché il giornale non la licenzia visto che non dà informazioni corrette?

Però qualcuno potrebbe dirvi: “Suvvia, perché ti scaldi tanto? In fondo non cambia la vita se sul giornale ci sono informazioni sbagliate su una partita di pallone… e poi è una donna, cosa può saperne di calcio? Al massimo avrà notato che i giocatori avevano magliette di colori diversi abbinati in modo pessimo! I cronisti che hanno commentato i 90 minuti avrebbero potuto aiutarla e spiegarsi meglio.”
“Ma.. ma come scusa, se uno fa il giornalista sportivo non dovrebbe capirci qualcosa di quello che scrive?”
“Sì, dovrebbe, ma in Italianolandia questa è solo una utopia!”
“E poi non è che siccome è donna automaticamente non può capirne di calcio e dobbiamo scusarla! Se ha deciso di fare quel mestiere (o si è ritrovata a farlo) potrebbe almeno informarsi meglio, chiedere al suo vicino d’ufficio che ne capiva di più perché anche lui era calciatore e tutti sanno che non si perde una partita, o per lo meno consultare ciò che era già stato pubblicato su internet in abbondanza…” e mentre discutete col vostro amico notate che su un altro giornale come foto hanno scelto quella di uno stadio vuoto, di rugby però. Il sangue nelle vene ribolle sempre più.

Basta farsi un giro su internet per leggere un bel po’ di articoli sulla partita fatti bene, scritti in modo semplice, senza errori, né foto sbagliate. E gli autori non sono nemmeno giornalisti. Sono giovani (non solo maschi) che hanno tanta passione e invece di uscire a farsi una birra dopo la partita, si sono seduti davanti al pc e hanno scritto il loro articolo, in cambio di nulla, gratis. E prima di pubblicarlo sul loro blog, che sarà letto probabilmente da meno persone rispetto al quotidiano a tiratura nazionale, hanno chiamato un paio di amici presenti allo stadio per assicurarsi di ricordare bene chi avesse tirato il rigore, e il secchione dei tempi del liceo perché ne corregga la grammatica, e poi la mamma perché gli dicesse se capiva cosa era successo durante l’incontro pur non avendo mai visto una partita in vita sua. E vien fuori un articolo proprio bello. Dignitoso.

“Ma quante storie!”, vi fa l’amico che non si sa perché continua a difendere la giornalista che per voi è solo una scansafatiche che non merita i soldi che guadagna, “Devi sapere che secondo alcuni il prerequisito per scrivere alla portata di tutti è non sapere nulla dell’argomento che si sta trattando.”

Baby-Facepalm

FACEPALM

E infatti, secondo questa logica, nelle scuole per insegnare chimica bisognerebbe scegliere persone che la chimica non l’hanno vista nemmeno alle medie, così è sicuro che sapranno spiegarla benissimo, no? E per insegnare calligrafia un analfabeta.. il ragionamento non fa una piega!

Invece il conoscere a fondo un argomento, così a fondo innanzitutto da saperne i concetti in modo corretto, e in secondo luogo da saper distinguere cosa è indispensabile comunicare e cosa no, come semplificare ciò che è troppo complicato, senza che la semplicità implichi un’informazione parziale o sbagliata, è un peeessimo presupposto per essere capiti da tutti.

“Conoscere a fondo un argomento non significa saperlo spiegare”

Giusto. E infatti non tutti lo fanno e sanno farlo. Però alcuni sì. E altri hanno imparato. Altri ancora, invece, hanno studiato quel che basta per riuscire a capire di cosa sta parlando l’esperto, e sono specializzati nel fare da tramite tra l’esperto e il grande pubblico. Una sorta di traduttori, e i traduttori, per svolgere il loro compito, di lingue devono saperne due, non solo una. Sono questi “traduttori” che io chiamerei “giornalisti”.

L’Italianolandia è un paese dove le cose funzionano un po’ alla rovescia, o meglio, in tanti campi non funzionano proprio. Però il calcio è importante e io ci scommetto che la giornalista sarà stata licenziata e sostituita da un’altra giornalista, più scrupolosa e dedita al suo lavoro. Per fortuna si trattava di calcio, perché se invece si fosse trattato di un articolo della pagina scientifica non se ne sarebbe importato nessuno.

Chi segue il mio blog, o mi segue su facebook, o mi ha incontrato nelle ultime settimane sa bene da cosa è scaturito questo post, anzi, non appena l’avrà intuito si sarà messo le mani tra i capelli pensando: “ma ancora con questa storia??? Non è la prima volta che succede e non sarà nemmeno l’ultima, possiamo mica alzare tutto questo polverone per ogni articolo di un giornalista disgraziato?”. In effetti no, però stavolta l’ho fatto, perché era un argomento che mi riguardava da vicino e che potevo giudicare facilmente. Me la sono presa con un quotidiano in particolare, ma ce n’erano anche altri su cui si poteva stendere un velo pietoso.
Se sono tornata ad affrontare la questione è perché dopo la pubblicazione del primo articolo ci sono state un po’ di discussioni con conoscenti e amici (che ringrazio per il tempo dedicatomi), che mi hanno fatto riflettere e portato a elaborare questa metafora.

Ora, ultime precisazioni:
– può darsi che il mio discorso, rivolto a un ipotetico unico autore degli errori, vada suddiviso in più persone, nel caso in cui, per esempio, a scegliere le immagini di un articolo non sia l’autore stesso. La colpa non si dimezza in tal caso, ma raddoppia per chi doveva solo scegliere l’immagine e non ha saputo fare nemmeno quello;
– può darsi (dubito fortemente, ma la situazione delle redazioni dei giornali è tragica), che il giornalista inetto sia uno stagista non pagato. In tal caso sono comunque stupita del fatto che non ci si rivolga a qualcuno più bravo che già scrive gratis e che un giornale pubblichi articoli mal fatti. E rimprovero il quotidiano per lo sfruttamento dei suoi dipendenti come stagisti e tutte quelle altre cavolate che si inventano per sfruttare le persone disperate senza pagar loro uno stipendio.

Come avrete capito, il mio dente nei confronti di certi “giornalisti” è ancora parecchio avvelenato….. e lo sarà sempre fino a quando vedrò gente in gamba che fa cose gratis e gente indegna pagata (probabilmente) nonostante faccia male il proprio lavoro. Che poi, guarda caso, la gente indegna non si firma nemmeno.

Affonda la Costa Concordia: quanti cattivi presagi

1) Inaugurazione
Il rito scaramantico non va a buon fine: la bottiglia non si rompe.

 

 

Ne parla anche il Corriere (ma non è la sola testata giornalistica a farlo!):
http://video.corriere.it/costa-concordia-battesimo-mal-riuscito-/787b3e48-3ea5-11e1-8b52-5f77182bc574

 

2) Venerdì 13
Isola del Giglio, la Costa Concordia si incaglia: tre i morti e decine i dispersi

 

 

3) 2012

 

4) 4229 passeggeri a bordo (fonte tgcom24): 4+2+2+9 = 17
Secondo altre fonti (ansa.it) i passeggeri a bordo sono 4234: 4+2+3+4 = 13

5) Ancora 17 dispersi (fonte ansa.it, 15/02 ore 14.24)

Questo è quello che gira al momento per la rete. Con tutti questi presagi, l’incidente era praticamente inevitabile. Non ci volevano certo i Maya per predirlo, eppure nessun astrologo aveva annunciato la tragedia.
E’ il medioevo: immagino che adesso inizierà la caccia alle streghe che sicuramente erano presenti sulla nave.

Tu chiedi, Google ti risponderà

Come faremmo senza i motori di ricerca? Google ha la risposta ad ogni nostra curiosità (o quasi) e il bello è che ormai rivolgiamo direttamente a lui le nostre domande con tanto di punto interrogativo. E alcune fanno veramente ridere.

Ecco a voi una selezione delle più divertenti frasi cercate sui motori di ricerca con le quali la gente è giunta su questo blog e i link agli articoli a cui si riferiscono. In corsivo i miei commenti

 

Marra for ever (articoli: Alfonso Luigi Marra, Ruby Rubacuori e il signoraggio bancario Alfonso Luigi Marra, Sara Tommasi, Aida Yespica e il signoraggio, Marra: Obama cerca di farlo fuori, ma lui è ancora vivo…e Sara Tommasi ci spiega perché!)

  • download free libbri di alfonso luigi marra  [Legi molto?]
  • video su signoraggio che attira le persone  [Altro che calamite!]
  • perche la gente conosce poco il problema del signoraggio [sara l’ignoranza che dilaga!]


L’incredibile scoperta di Ofiuco e della precessione degli equinozi nel ventunesimo secolo (articoli: E poi arrivano loro con la scoperta dell’anno… , Niente paura, il vostro segno zodiacale è sempre lo stesso. Lo dice l’astrologo)

  • oroscopo del nuovo asse terrestre [Il vecchio asse s’era un po’ ammaccato.. abbiamo dovuto sostituirlo]
  • i nuovi segni zodiacali con il cambio dell’asse terrestre 2011 [Il cambio di stagione è sempre uno stress…]
  • é vero che con lo spostamento dell’asse terrestre si cambia segno zodiacale? [sì, si cambia più o meno come si fa con l’ora legale…]
  • ,ma veramente cambia l’oroscopo [,no, stia tranquillo]
  • io sono nato il 5 dicembre, ma sono del sagittario o dell’ ofiuco [non riesci a dormire senza saperlo, eh?]
  • per i nuovi segni zodiacali vengono assegnati solo ai nati del 2011?? [oh cielo…]
  • segno zodiacale padre figlio [oh cielo bis..]
  • il mio tema natale nulla si è verificato [Non vorrei dire ma.. te l’avevamo detto! E ora che farai?]


Cern-Gran Sasso, quanti dubbi! (articoli: Cara Mariastella, hai capito male…, MIUR, replica ridicola, Sui tunnel tecnologici e i neutrini che “sono viaggiati”)

  • cos’è il tunnel svizzera gran sasso [La più grande opera mai realizzata, praticamente a costo zero e senza neanche una protesta da parte degli ambientalisti!]
  • come si collegano il cern e il gran sasso [Internet, telefono, autostrade… dipende]
  • cosa collega il cern al gran sasso [la mafiaa…]
  • cosa c’entra gran sasso con cern [un tunnel!]
  • i neutrini hanno viaggiato sotto terra tra cern e gran sasso? [sì, ma senza tunnel!]
  • chi ha scavato il tunnel del cern? [Gli Umpa-Lumpa ovviamente!]
  • come trasferisco i neutrini [Dipende.. dove li vuoi trasferire? Sul tuo conto corrente?]
  • nessun tubo cern gran sasso [Acqua da tutte le parti]


Omeopatia doc! (articoli: Omeopata al pari di Paolino Paperino, Tutti omeopati? Ora non più, The 10:23 Challenge 2011)

  • anche i diplomati possono diventare omeopati? [Se sono abbastanza a digiuno di razionalità sì]
  • i farmaci omeopatici si possono usare, la chiesa e d accordo [Se lo dice la Chiesa allora siamo tutti più tranquilli]


Scrivere non è mai stato così difficile (articolo: Scrivere a mano è Rock!)

  • scrivere al computer [Bravo, lo stai facendo!]
  • tastiera lettere minuscole [togli il blocco MAIUSC e vedrai la differenza!]
  • movimenti per scrivere letterine [Facciamo una coreografia?]
  • scrivere indirizzo email a mano [Potrebbe essere un bel problema!]
  • scrivere indirizzo e-mail a penna [Anche questo è un bel problema.. chissà se si risolve come nel caso precedente!]
  • imparare a scrivere le lettere dell’alfabeto italiano con le frecce [Lo vorranno sapere gli indiani?]
  • nome della scrittura di harry potter [Volevi dire scrittrice?]


Poeti sensibili (articolo: La sensitiva con il potere degli antichi)

  • sensitiva maria io scrivo per te [<3]

 

Richieste hard

  • quanto e’ alta ruby rubacuori
  • dove posso vedere sara tommasi [prova dal fruttivendolo..]
  • vm 18 “questi contenuti potrebbero includere materiale segnalato”
  • programma per togliere i vestiti dalle foto rimanendo le parti intime

 

Dobbiamo avere paura?

  • addio davide di mauro [Ti ho voluto bene Davide!]
  • galati verde [verde, la speranza mai si perde! E poi magari mi dona!]
  • contro rosa contino [Rosa, ti sei messa nei guai]
  • non credo che starai bene d’ora in avanti [vogliamo scommettere?]


E infine…

  • anima posseduta serpentone [non ci sono più i mostri di una volta!] 

150 anni dell’Unità d’Italia

Costituzione della Repubblica Italiana

Principi fondamentali

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

 

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.


Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Tanti auguri,

Italia!

Omeopata al pari di Paolino Paperino

Medbunker, il blog che analizza le truffe mediche, inizia il nuovo anno comunicando che il noto papero Paolino Paperino ha conseguito con successo il diploma di omeopata.

Potete leggerlo qui: http://medbunker.blogspot.com/2011/01/paperino-lomeopata.html:

Il diploma di omeopata certificato Boiron di Paperino, è copia dell'originale, nessun particolare dell'immagine è stato modificato.

 

Nonostante tutta la stima che ho per Paperino, bisogna confessare che il papero sfigato non ha mai eccelso negli studi, eppure è riuscito a conseguire tale importante diploma… Chissà quanto avrà dovuto studiare e impegnarsi per ottenerlo!

Infatti, come scrive WeWee, autore del blog sopra citato:

Ho sentito sostenere da qualcuno che diventare omeopata richiederebbe anni di studi, esperienza, serietà, conoscenze e pure un po’ di apertura mentale. Non ho il tempo per frequentare scuole di omeopatia, ma ho conseguito lo stesso il diploma di omeopata certificato Boiron (la multinazionale omeopatica più nota al mondo) e quindi da ora in poi non mi si dica che non ho titoli per parlare di omeopatia, sono un omeopata e pure certificato e conservo il mio diplomino nuovo di zecca (anzi di stampante) così da mostrarlo a chi dice che non capisco nulla della fantascientifica teoria dell’ultradiluizione. D’altronde gli omeopati insistono sul fatto che bisogna affidarsi a professionisti seri e qualificati, sono solo loro che conoscono quei fatti che la scienza ignora ed il buon senso non comprende ma l’omeopatia propina, un titolo ufficiale (rilasciato da un’azienda leader del settore) dunque dovrebbe essere tra le migliori garanzie di serietà che si possano pretendere.

Dopo aver letto tutto ciò, la tentazione di riuscire ad avere anche io il certificato Boiron era troppo forte per non dedicarci un po’ del mio tempo… ma il tempo è sempre troppo poco e voi starete già immaginando che seguire il corso, seppur online, e sostenere un adeguato punteggio all’esame prenda almeno un paio di settimane, o almeno qualche giorno, minimo ore.

E invece bastano solo pochi minuti! Il corso è in inglese, ma non preoccupatevi, non bisogna nemmeno prendersi la briga di leggere tutte le slide o ascoltare i file audio con le spiegazioni perché sono sufficienti appena 4 risposte esatte, e potete trovarle semplicemente buttandole lì a caso, perché tanto se la risposta è sbagliata si può riprovare fino ad azzeccare quella giusta.

Ed ecco i tre certificati che ho guadagnato:

  • corso di base (the basic principles and guidelines related to homeopathic medicines):

  • corso per raffreddore e influenza (the homeopathic medicines that can be used to relieve cold, flu and flu-like symptoms such as fever, chills, body aches and pains, and sneezing):

  • corso per le “patologie femminili” (what homeopathic medicines can be used to relieve cramps, symptoms associated with pre-menstrual syndrome, hot flashes and yeast infections):

Adesso penso che li appenderò in camera tutti e tre, inserirò tali riconoscimenti nel mio CV e se tra qualche anno non dovessi riuscire a sbarcare il lunario con la laurea in fisica (si sa, con la ricerca in italia non si campa), posso sempre fare l’omeopata.

A buon rendere!

Sappiamo cosa fate.. Sappiatelo anche voi!

Vi avevo promesso che ogni martedì avrei pubblicato una vignetta umoristica o una barzelletta, ma questa settimana, per farvi ridere un po’, attingerò direttamente alla realtà, che spesso supera la fantasia. Eccovi due chicche imperdibili:

  • NUMERO 1: NOTIZIA SENSAZIONALE!

Se il vostro problema è un fastidioso prurito alieno, finalmente c’è la soluzione!

Il blog Perle Complottiste, in un esilarante post, mette in luce pro e contro dell’elmetto ferma-alieni propagandato dal sito FERMAGLIALIENI e ideato da Michael Menkin, il signore che vedete nella foto a sinistra.

"Per anni sono stata rapita dagli Alieni e per una fortunata coincidenza ho trovato stopabductions.com. L'Elmetto protettivo costruito da un esperto ha fermato le loro visite indesiderate e ha elevato di molto la qualità della mia vita e quella della mia famiglia. Per questo raccomando caldamente di usarlo."

E’ infatti possibile costruirsi, con una spesa di soli 35$, un elmetto protettivo per la mente che impedisce agli alieni di rapire gli esseri umani.
Gli addotti lo usano da 9 anni con successo, come si può leggere dalle testimonianze come questa, riportate sul sito:

“L’Elmetto protettivo della mente funziona perfettamente. Da quando ho cominciato ad usarlo non ho avuto più alcun contatto con gli alieni. Tuttavia per ben due volte tornando a casa dal lavoro ho notato delle luci che seguivano da dietro la mia automobile: adesso porto con me l’elmetto nell’auto nel caso venissi rapito.”

o questo:

“Da parte mia ancora nessuna novità… quindi deve funzionare!”

che non è altro che la versione reale della seguente barzelletta, adattata per l’occasione da Aleks:

(con stupore orripilato) Perché indossi quell’orrendo elmetto?
(sorriso catatonico) Serve a tenere lontani gli alieni
(con ironia) Ma qui non ci sono alieni!
(con folle gaiezza) Visto che funziona?

😀

Come scrivono su Perle Complottiste, “con il casco protettivo e la coda di messa a terra, farete un bel figurone quando passeggiate per le vie della vostra città, vedrete. E finalmente gli alieni vi lasceranno tranquilli. Se qualcuno con un camice bianco o verde si avvicinerà a voi, non preoccupatevi: non si tratta di alieni ma semplicemente di medici o paramedici del locale manicomio. Seguiteli con fiducia…”

Mi unisco nel caloroso consiglio.

  • NUMERO 2: IMPORTANTE MANIFESTAZIONE A ROMA

Sabato 20 Novembre, a Roma, si è tenuta la prima manifestazione contro le scie chimiche.

Ecco come l’evento viene riportato sul sito http://freeskies.over-blog.com (i grassetti sono miei):

“Alla Manifestazione di ieri, a cui dedicheremo uno spazio apposito, c’erano un centinaio di persone, forse qualcosa di più, una trentina di poliziotti e carabinieri, allietati da musica classica intercalata dalle parole degli autori del blog cieliliberi e da un intervento telefonico di Rosario Marcianò.”

Ed ecco una foto della manifestazione, in cui potete facilmente contare le centinaia di persone (9???):

 

Insomma…

“Sappiatelo anche voi!”

Giornata mondiale del gatto nero!

Stando a Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/17_novembre), oggi è la giornata mondiale del gatto nero!

La notizia non è stata molto pubblicizzata (io l’ho scoperta grazie a Davide D.M.), ma merita un po’ di attenzione.

Le superstizioni legate agli animali, infatti, sono moltissime e sopravvivono ancora oggi nell’era dei palmari e degli i-phone, retaggio delle antiche culture: ci sono animali che si crede portino sventura (come per esempio i gatti neri in Italia), mentre altri sono considerati di buon auspicio o sono ricercati per produrre talismani.

E’ buffo scoprire come alcuni animali siano considerati apportatori di sfiga in alcuni paesi e simboleggino la fortuna in altri. Il gatto nero, ad esempio, secondo gli anglosassoni porta fortuna, mentre ritengono che a portare sfortuna siano i gatti bianchi.

Sempre su Wikipedia, si può trovare un lungo elenco delle superstizioni legate agli animali: http://it.wikipedia.org/wiki/Superstizioni_legate_agli_animali. Nell’elenco ci sono praticamente tutti gli animali dell’arca di Noè 😛

Concludo con questa vignetta segnalatami da Francesco A.:

Carnevale della Fisica #12

Finalmente è arrivato il 30 Ottobre e con esso il C ARNEVALE DELLA FISICA #12!

(Per sapere cos’è il Carnevale della Fisica  potete leggere l’articolo su WIRED)

Come vi avevo già anticipato qui, il tema di questo mese è la didattica e il blog ospitante è scientificando, gestito da Annarita Ruberto, insegnante di matematica e scienze.

Questo l’indirizzo (su cui dovete assolutamente cliccare!) dove potete trovare tutti i (ben 120!) contributi di questo mese provenienti dai 38 partecipanti, tra cui la sottoscritta: http://scientificando.splinder.com/post/23527005/carnevale-della-fisica-12-la-didattica

Se l’iniziativa vi intriga e volete proporvi come futuri ospiti, visitate il Carnevale della Fisica su Ning!

Intanto..buona lettura!

Voci precedenti più vecchie