Domenica col morto all’università

La domenica mattina dovrebbe essere dedicata al riposo, soprattutto se durante la settimana ti sei alzato sempre alle 6.30. E invece no.

Disegno di Elena Triolo (http://www.facebook.com/StorieDisegniCaroteECannella)

Questa ero più o meno io stamattina alle 7. E sì, c’era anche “lavoro” nella lista di cose da fare durante la giornata, anzi, era al primo posto. Ma tanto (magra consolazione) i miei adorati vicini e i loro figlioletti insonni urlanti avevano già agito da pre-sveglia e alle 8 e un quarto, mentre mi apprestavo a uscire di casa, se la godevano con un po’ di musica a tutto volume.

Lavoro e domenica sono due parole che non vanno tanto d’accordo, ma non sto scrivendo questo post per lamentarmi (è stata una mia decisione), bensì per raccontarvi di quanto siano pericolosi i dintorni dell’Università dopo il sabato sera.

Arrivo davanti ai cancelli dell’Università, che ovviamente sono sbarrati. Nessuno in vista che dall’interno possa aprirmi. Chiamo un numero di telefono che mi è stato dato credendo sia quello del guardiano che fa la ronda. Scopro invece che si tratta del centralino della ditta di sorveglianza e dopo una serie di inquietanti messaggi registrati in cui mi avvisano e mi ripetono sino alla nausea che la mia telefonata sarà registrata come previsto dalla legge blablabla, finalmente qualcuno mi risponde. Si incaricano di chiamare il guardiano di turno e farlo arrivare all’ingresso. Intanto è già passato un quarto d’ora.

Mentre sono lì fuori che aspetto, continuo a osservare una strana macchina ferma in mezzo alla strada, per di più in discesa:

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All’interno del veicolo c’è un uomo immobile, capo chino e bocca aperta:

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E’ morto? Dorme? La sua faccia sembra quella di un alieno travestito da umano, anche se questa somiglianza non potete apprezzarla per via della scarsa qualità della foto.

Secondo quanto dichiarato dal guardiano di turno era già lì quando lui è arrivato. Mentre mi accompagna in auto fino al dipartimento di fisica, percorrendo una serie di chicane in salita e in discesa a tutta velocità, il guardiano mi tranquillizza dicendo che secondo lui si muove e quindi è vivo.

Quando uscirò vi farò sapere se è ancora lì o se la polizia ha ormai circondato la zona!

 

Foto mysteriose? Una guida per analizzarle

Il ritorno dalle vacanze, già triste e traumatico di per sè, porta spesso anche il problema di dover rivedere e riordinare le centinaia di foto scattate. Tra queste, capita a volte di trovarne alcune “strane”, caratterizzate da luci, ombre o misteriose “presenze” che non avevamo notato in fase di scatto.  E’ lì che si insinua il dubbio di aver fotografato qualcosa di paranormale, invisibile ad occhio nudo: un fantasma? Un UFO? O c’è un’altra spiegazione?

Il mio amico Simone Angioni ha scritto una breve guida, che potete trovare qui, allo scopo di fornire alcune informazioni sui più comuni artefatti fotografici. Prossimamente uscirà anche un’altra guida sull’argomento, ancora più completa, a cura di alcuni soci CICAP.

Come potete vedere, i possibili artefatti fotografici che si possono formare durante uno scatto sono davvero molti, ma ad ognuno si può dare una spiegazione senza tirare in ballo il soprannaturale.

Avrete forse notato che alcune delle foto esemplificative inserite nella trattazione sono state scattate dalla sottoscritta, che ha tra le tante passioni anche quella della fotografia. La maggior parte delle foto strane che sono riuscita a fare, però, sono frutto più che altro del caso: non è sempre facile, infatti, ottenere certi effetti intenzionalmente!

Dalla guida sono escluse le immagini “paranormali” che si possono ottenere utilizzando software di ritocco come photoshop o le nuove applicazioni per cellulare che consentono di inserire fantasmi nelle foto (come per esempio Ghost Capture per iPhone).

Se qualcuno vi mostra una foto che ritrae un bellissimo spettro, quindi, prima di tutto assicuratevi che la foto non sia stata modificata e sia l’originale così come è stato scaricato dalla fotocamera, o rischiate di prendere granchi come è successo di recente a diversi quotidiani, che hanno considerato autentica la foto di una bambina-fantasma che era stata creata artificialmente con una applicazione per cellulare: vi rimando a questo articolo di Attivissimo per l’analisi della vicenda.

Per concludere vi mostro una foto paranormale che ho scattato quest’estate.

Guardate nel cielo: ci sono due Lune! Quale sarà quella vera? La rossa o la bianca?

Provate a dare una risposta e poi pubblicherò una seconda foto che ritrae la stessa scena un secondo dopo in cui la Luna è nuovamente, per fortuna, una sola!